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1) Dizion. 5° Ed. .
DIVORARE.
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DIVORARE.
Definiz: Att. Mangiare con ingordigia e con impeto; e con più tenue senso, Mangiare con avidità. Dicesi di animali rapaci, e in modo estensivo anche di persone.
Dal lat. devorare. ‒
Esempio: Dant. Inf. 6: Qual è quel cane, ch'abbaiando agugna, E si racqueta poi che il pasto morde, Che solo a divorarlo intende e pugna; Cotai ec.
Esempio: E Dant. Parad. 27: Tale, balbuzïendo ancor, digiuna, Che poi divora, con la lingua sciolta, Qualunque cibo per qualunque luna.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 298: Ella fu prestamente divorata da molti lupi.
Esempio: Bern. Orl. 63, 10: E 'l suo fratel vedendosi d'avante In gran periglio d'esser divorato, Un colpo trasse ec.
Esempio: Car. Eneid. 3, 434: E dira fame a tanto Vi condurrà, che fino anco le mense Divorerete.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 16: Ne' libri più favolosi è aggiunto, che 'l Minotauro nel laberinto divorava questi giovani.
Esempio: Forteguerr. Cap. 201: O primo padre, che tristo lavoro Festi nel divorar quel pomo strano, Che ci ha ricolmi tutti di martoro!
Esempio: Mont. Iliad. 15, 805: Alfin l'empio (il lione) Vi salta in mezzo (all'armento), ed una ne divora (delle giovenche).
Esempio: Pindem. Poes. 407: E quelle d'or polente tanto ghiotte, Ch'io tordi ne disgrado e coturnici, E le delicatissime ricotte, Che il Dottor tuo fratello anch'ei divora.
Esempio: Pap. L. Coment. 1, 109: Avendo questi consumato tutti i viveri, divorato tutti i cavalli e altri animali,.... dovettero pensare ad arrendersi.
Definiz: § I. In locuz. figur., ed altresì figuratam. ‒
Esempio: Fior. Virt. 54: Plato dice: la terra divora gli uomini, e il prodigo divora la terra.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 4: E chiaman lupi di più ingorde brame Da boschi oltramontani a divorarne.
Esempio: Bern. Orl. 16, 3: Chi sel becca in un modo e chi in un altro, Ma sopra que' che sel divoran poi, Son re e genti di gran condizione.
Esempio: Cellin. Pros. 9: Ci era molti giovani che, per il loro bel principio, pareva che questi promettessino molto gran bene, dei quali la maggior parte si divorò la morte.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 19: Dicendo a' Patresi alcuno: Gli Ateniesi v'inghiottiranno; rispose Alcibiade: Potrà ben essere, ma 'l faranno a poco a poco, e cominceranno dal piede; ma i Lacedemoni vi divoreranno a un tratto, cominciando dal capo.
Esempio: Fag. Comm. 4, 306: Siamo stati improvvisamente attaccati alla coda. A.... Colle spade? O. Se fussero state spade, me le sarei divorate.
Definiz: § II. Per similit., Consumare affatto, Distruggere, e simili; detto di cosa, e più spesso di fuoco. ‒
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 80: Non tanto solamente per questa ragione possono i capelli cadere, ma per matera velenosa che mangia e divora la matera de' capelli, siccome per malattia che la fisica appella alopecia.
Esempio: Vill. M. 375: Ardendo e divorando con ferro e con fuoco ciò che innanzi gli si parava.
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 2, 140: Quello (un pazzo) per vane parole fece alle fiamme divorare.
Esempio: Cellin. Pros. 18: Facendosi [l'opera] troppo calda, la viene a perdere le sue forze naturali, e diviene molle in modo, che il niello che ha la maggior parte di piombo, quel piombo comincia a divorare la tua opera, la quale sarà fatta di argento, o sì veramente d'oro; e per questa via tu perderesti le tue fatiche.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 114: Per lo gran diluvio l'acque avevano divorato le sponde del ponte Rubaconte.
Esempio: Marchett. Lucrez. 345: La fiamma edace Fin dall'ime radici in suon tremendo Divorasse le selve.
Esempio: Salvin. Podagr. Luc. 25: Morso forse di cerbero m'ha guasto? O veleno di vipera divorami?
Esempio: Mont. Poes. App. 75: Libri... Che nel silenzio di fratesca cella La polve e 'l roditor tarlo divora.
Esempio: Niccol. Arnal. 4, 16: I miei castelli Divori il fuoco.
Definiz: § III. E figuratam., per Annientare; ed altresì, riferito a persone e a stati, Ridurre a mal termine, Tormentare aspramente, Opprimere, e simili. ‒
Esempio: Cresc. Agric. volg. 106: I buoni prati.... poca o nulla spesa richieggono. Il contrario è nelle vigne, imperocchè spesse volte divorano il frutto con la spesa.
Esempio: Greg. Lett. Fed. 15: Nè ancora non volemo noi intralasciare il vescovo di Cattanea, per la cui predigalitade tu di' che quasi tutto il regno è divorato; ma se quella divorazione è già così fatta in tutto, onde sono rimase tante rimanenze a divorare?
Esempio: Vill. M. 4, 265: Come le sette di Cicilia si divoravano insieme.
Esempio: Dav. Tac. 1, 75: Per essersi trovato allora cosa che per tanti anni divorò la repubblica.
Esempio: E Dav. Tac. 1, 134: E non meno che lui, maladiva Remetalce, che così lasciasse i loro popoli divorare.
Definiz: § IV. E detto in particolare di affetti, passioni e simili, vale Travagliare l'animo violentemente, Agitare altrui per modo da distruggerlo, annientarlo. ‒
Esempio: Libr. Similit.: Plato disse: il vizio della superbia divora le persone.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 1, 420: Fatto d'Averno inesorabil mostro, Ad ognora Mi divora Qual io rivolga in te de' miei pensieri.
Esempio: Monet. Poes. 343: Or mentre che la rabbia lo divora, Maledicendo i Turchi e l'Alcorano, Scende le scale.
Esempio: Mont. Poes. App. 71: Più non veggendo l'amato che adora, Dassi in preda al dolor che la divora.
Definiz: § V. Pur figuratam., per Far perire, Uccidere, Sterminare; ma non userebbesi oggi che in poesia. ‒
Esempio: Bibb. 1, 146 t.: Molti più erano quelli che l'albereto uccideva del populo, che quelli che furono divorati di coltello in quel dì.
Esempio: Real. Franc. 14: Ognuno favellava del Cavalier Nero, che gli era quello che manteneva e' Cristiani, e divorava e' Saraini.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 70: Questo che divorò, pestifero angue, Il pregio e 'l fior della latina gente, ec.
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 412: Ben nell'alto del ciel sembra talora Posarsi in sonno l'immortal possanza; Ma se quaggiù malvagità s'avanza, Al fin sua spada i peccator divora.
Definiz: § VI. Altresì figuratam. e poeticam., conforme al senso proprio latino, vale Ingoiare, Inghiottire, e per estensione Racchiudere dentro di sè, Contenere; detto più specialmente di voragine, o di cavità. ‒
Esempio: Dant. Inf. 31: Ma lievemente al fondo, che divora Lucifero con Giuda, ci posò.
Esempio: Rucell. G. Orest. 135: Ahi cruda terra, come non apristi Un cieco speco, un tenebroso abisso, Per divorar sì scelerati amanti?
Definiz: § VII. Pur figuratam., riferito a ira, pianto, e simili, vale Contenere con sforzo dentro di sè, Impedire che abbia libero sfogo. ‒
Esempio: Fosc. Poes. 123: Qui dianzi, e a gran fatica, io volli Dissimulando divorarmi l'ira Che nel cor mi rompea.
Definiz: § VIII. Neutr. pass. divorarsi Lacerarsi, Consumarsi, Struggersi; in senso però figurato. ‒
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 336: La candida trezza Si straccia e morde, e di duol si divora, Nè più vita desía.
Esempio: Segn. B. Edip. volg. 87: Entro s'affligge, si divora, e scempia.
Esempio: Salvin. Odiss. 334: Certo a me si divora, mentr'io odo, Il caro cuor, quali voi dite cose I proci macchinare sciaurate.
Definiz: § IX. Divorarsi alcuno di checchessia, trovasi per Struggersene, cioè Desiderarlo in cuor suo ardentemente. ‒
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 478: Sendo que' mille tutti preparati, Che di tal gita ciascun si divora, Prima che questi a caval sien montati, ec.
Definiz: § X. Divorare libri, scritture, e simili, vale figuratam. Leggerli prestissimo; e per lo più accenna ad appagamento dell'animo, o a curiosità della materia. ‒
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 248: Quanto a la tragedia, io l'ho già letta, anzi divorata subito.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 24, 1, 5: Neanco [queste verità] le offerisco a leggere a chi divora i libri, ma a chi li trita e li mastica.
Esempio: Pallav. Lett. 1, 62: Ricevere il componimento e il divorarlo con gli occhi e con l'intelletto, è stata una cosa stessa.
Esempio: Magal. Lett. 211: Io che l'avevo di già divorato (un libro) la sera avanti,... gli feci osservare l'onorata menzione che vi si fa di lui.
Definiz: § XI. Divorare la via, la strada, e più generalmente qualsivoglia spazio, vale Farlo, Trascorrerlo, rapidamente; Andare velocemente: e dicesi per lo più de' cavalli. ‒
Esempio: Poliz. Rim. C. 24: E mentre di tal vista s'innamora La sciocca (la tigre), el predator la via divora.
Esempio: Bern. Orl. 9, 82: Il conte Orlando dal ponte vien fuora, Che 'l suo nimico al tutto vuol pigliare; Ma benchè Brigliador la via divora, Pur con Baiardo non la può durare.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 39: Il Torquato (un cavallo) ci riesce alquanto fiacchetto. Il Moresco (altro cavallo) si divora le campagne co i rigni, e stracca il famiglio, che 'l mena, co i calci e con le braverie.
Esempio: Soldan. Sat. 6: Di sei destrier, viepiù che neve bianchi, Che col corso divoran la Salaria.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 28, 75: Sopra un gran falco che l'aria divora.
Esempio: Mont. Iliad. 10, 663: E flagella i corsier, che verso il mare Divorano la via volonterosi.
Definiz: § XII. Divorare con gli occhi checchessia, dicesi figuratam. e familiarmente, per Guardarlo con tanta avidità, da mostrare per gli occhi la brama ardente di esso. ‒
Esempio: Fag. Comm. 4, 237: Ho dato loro (alle figlie) apposta quartiere lontano dalle finestre da via, acciocchè non abbiano occasione di stare in parata per divertire i nibbiacci che passano, i quali divoran coll'occhio ciò che non posson col becco.